emigrazione Detroit

May 27, 2014

I-ITALY (USA)/ L’EMIGRAZIONE CON LE SUE STORIE/ LA PRESIDENTE BOLDRINI A ELLIS ISLAND – di Letizia Airos

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 1:38 pm

NEW YORK\ aise\ – “Il cielo è grigio e New York promette un’altra giornata piovosa. Sono le nove di mattina. Due ranger ed un professore – tutti e tre italo-americani – partecipano ad una visita di un’alta carica dello Stato italiano.

Il presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, si accinge ad andare ad Ellis Island, principale punto d’ingresso, dal 1892 al 1954, per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Il battello si chiama Liberty IV, approderà su un territorio che ancora risente del passaggio devastante dell’Uragano Sandy”. A fare la cronaca della visita è Letizia Airos su “I-Italy”, portale bilingue che dirige a New York.
“L’edificio del Museo che l’isola ospita è di nuovo in uso, anche se non funziona ancora il riscaldamento. È vuoto però, tutto è ancora custodito altrove. Ma quel fazzoletto di terra, alla foce del fiume Hudson, rimane riferimento fisico e metaforico di chi era partito per inseguire il sogno americano. Vale la pena di visitarlo lo stesso. “È la prima volta che vengo a Ellis Island, ci tenevo moltissimo come Presidente della Camera”,
dice prima di sbarcare.
Ma chi sono i tre italo-americani che la accompagneranno? Sono Franco Paolino, Danielle Simonelli e Anthony J. Tamburri. Con le loro storie diverse, ma emblematiche.
All’imbarco, Laura Boldrini incontra subito il ranger Franco Paolino. È giovane e ha un buon possesso della lingua di origine. È originario di Aversa. La accoglie così parlando italiano, con grande calore ed emozione, e l’accompagna al battello. Ad Ellis Island l’attende invece la ranger Danielle Simonelli, lei parla solo inglese, come molti altri italo-americani della sua generazione.
Emigrare negli USA ha significato spesso cancellazione della lingua di appartenenza per integrarsi. I suoi nonni/genitori dovevano diventare americani, prima di ogni cosa. Andava quindi tagliato il cordone ombelicale linguistico.
Ma l’attaccamento alle origini in Danielle Simonelli è subito palese. Racconta non solo la storia che il museo raccoglie, ma anche alcuni dettagli della sua famiglia, di quell’Italia che ha conservato dentro e riscopre come un tesoro prezioso.
Sarà un altro italo-americano, il dean dell’Istituto italo americano Calandra, Anthony J, Tamburri a svelare al Presidente della Camera dei deputati molte sfumature di una presenza italo-americana negli Usa che così fortemente affonda le radici nel passato.
È stata una visita piena di emozioni quella dello scorso venerdì. È commovente camminare su quell’isolotto, dove decine di migliaia di persone hanno poggiato i loro piedi dopo un viaggio estenuante.
Lo hanno fatto portando la propria storia, incrociando altre storie. E ancora una volta erano i passeggeri più poveri, quelli di terza classe per intenderci, ad affollare l’isola con attese, spesso lunghe, per controlli sulla salute ed identità.
I più ricchi, infatti, quasi sempre effettuavano le procedure direttamente sulla nave.
Veniva chiamata l’Isola della Speranza o Isola delle Lacrime. Infatti c’era il rischio di essere respinti. Poteva succedere anche di veder separare componenti di una famiglia. Un figlio magari poteva entrare, il padre no.
Questi i dati; 12 milioni gli immigrati, tra il 1892 il 1954, hanno messo i loro piedi ad Ellis Ilsand. L’80% passava, il 2% per centro doveva tornare al paese d’origine per vari motivi, il 18% sostava in attesa di accertamenti.
Accompagnano il presidente Boldrini poche persone. Con lei anche il Console Generale, Natalia Quintavalle ed il Console Genarale Aggiunto, Roberto Frangione.
Siamo con loro, tra pochi giornalisti. Nessun battello privato, nessuna scorta speciale. Al ritorno sul traghetto, mentre parliamo con lei, si avvicina anche una turista italiana. È stupita e la riconosce. “Si – risponde – sono io, Laura Boldrini”.
E l’ha voluta proprio fare questa visita, insieme a quella al Triangle Shirtwaist Factory Fire Memorial, dove avvenne il più grave incidente industriale della storia di New York. Causò la morte di 146 persone (123 donne e 23 uomini), per la maggior parte giovani immigrati italiani ed ebrei. Gli operai, chiusi a chiave per paura che rubassero o facessero troppe pause, non riuscirono a fuggire e salvarsi.
Il percorso che Laura Boldrini dice di voler realizzare idealmente è legato non solo alla storia dell’emigrazione, ma al ruolo che hanno avuto le donne. Ci tiene a dirlo: “La donna era una parte vitale ed attiva – dice – non era solo al seguito. Era fondamentale per l’inserimento nella società”.
Ripete più volte che i migranti sono un valore aggiunto per tutti i Paesi, e oggi lo sono per l’Italia. Nel corso del suo breve soggiorno americano incontra, non solo rappresentanti della classica emigrazione italiana, ma anche quelli della nuova. “Un orgoglio in entrambi i casi, che provoca un misto di sentimenti” ci dice.
La visita ad Ellis Island è un’occasione importante per Laura Boldrini. Ascolta con attenzione sia Anthony Tamburri che la ranger. Pone domande. Sono tecniche, ma anche piene di dettagli legati ad una sensibilità quasi materna. È visibile l’emozione.
Non è cambiato niente. Nel Mediterraneo oggi succede ancora. “Ritrovo gli stessi stati d’animo – ci dice – come a Lampedusa, le paure, i rischi, il non parlare la stessa lingua e poi il desiderio di farcela, il coraggio, la disperazione a volte. Sono storie di vita, gli stessi racconti di chi ho incontrato negli anni di lavoro all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati”.
Intorno a lei poche persone. Si ferma a guardare con emozione una scala. “Sono questi i gradini verso l’ingresso a New York o il ritorno nel proprio paese di origine”. Dice la guida. La scalinata ha il pavimento molto consumato.
Se quelle donne e quegli uomini riuscivano a passare lo screening medico e legale, entravano in quel Paese che sarebbe cresciuto e diventato quello che è oggi, proprio grazie a loro. “Su queste energie si fondano gli Stati Uniti d’America. L’immigrazione è una risorsa”, commenta Laura Boldrini.
Al ritorno un leggera pioggia continua a sfiorare il battello, da lontano la Statua della Libertà sembra ancora guardare e vigilare. C’è un museo accanto a lei che tutti dovrebbero visitare, il cui racconto dovrebbe vivere sui libri di scuola.
Noi possiamo dire che poche autorità italiane lo hanno visitato con tanta intensità. Intensità non solo istituzionale, ma anche personale. Perchè, dietro i numeri di oggi come quelli delle statistiche sull’immigrazione, ci sono prima di tutto persone, storie, famiglie”. (aise)

May 9, 2014

Quanto costa e risparmia la Farnesina

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 1:55 pm

Quanto costa e risparmia la Farnesina
di Michele Valensise*09 maggio 2014

Qualche volta quel che si legge sembra davvero passare il segno. L’articolo del professor Perotti pubblicato sul Sole 24 Ore del 7 maggio “Gli ambasciatori e la spending review” fornisce diversi dati inesatti o palesemente strumentalizzati. Desidero fornire qualche precisazione anche per evitare che, più o meno volontariamente, si arrechi danno a un’intera Amministrazione e a una categoria di funzionari dello Stato oggi, ancor più che in passato, essenziali ai fini della promozione degli interessi politici, di sicurezza ed economici dell’Italia nel mondo.

L’articolo alterna in modo decisamente fuorviante riferimenti ad asseriti guadagni dei diplomatici all’estero e a Roma e trae conclusioni del tutto erronee perché basate su una comparazione tra dati non omogenei. L’affermazione che i diplomatici guadagnano in media 10.000 euro al mese è infondata. La cifra si riferisce alle sole posizioni apicali della Farnesina (14 persone su 901). Lo stipendio mensile medio netto dei diplomatici in servizio a Roma è pari a circa 4.750 Euro, che scende a 3.330 euro quando essi sono in servizio all’estero. Per coloro che si trovano all’estero allo stipendio, fortemente decurtato, si aggiunge un’indennità forfettaria, onnicomprensiva anche di voci di spesa personali e istituzionali che in altri Paesi sono invece pagate per intero dall’Amministrazione di appartenenza.

Tra queste l’alloggio (a eccezione dei capi missione che usufruiscono della residenza ufficiale), le scuole per i figli, i viaggi di congedo, le utenze della residenza, la benzina per i trasferimenti di servizio, in molti casi le spese mediche, ecc. Nel nostro sistema ciò avviene solo in minima parte e non corrisponde al vero che «il personale di servizio, il telefono, le multe, le piccole spese di manutenzione» siano direttamente a carico dell’Amministrazione. L’indennità di rappresentanza, il finanziamento cioè di attività di promozione del sistema Paese, è soggetta a puntuale rendicontazione e ad accurate verifiche ispettive. Anche in questo caso nel sistema italiano gli oneri di rappresentanza costituiscono una componente dell’indennità individuale, mentre in altri Paesi sono sostenuti direttamente dal bilancio dello Stato.

Siamo i primi a riconoscere che la procedura italiana per la retribuzione all’estero, ereditata dal passato e che pure ha comportato significativi risparmi nei costi di gestione, è oggettivamente complessa e richiede, nello stesso interesse del Ministero degli Esteri, una immediata revisione. L’Amministrazione sta lavorando a una serie di proposte ispirate ai modelli dei servizi diplomatici occidentali che distingue lo stipendio percepito dalle spese per il servizio all’estero.

Ci auguriamo vivamente che in questo modo non si confonda più il guadagno con il costo del personale. Questa riforma si inserisce in un contesto di scarse risorse che non permettono purtroppo alla nostra Amministrazione di adottare integralmente il ben più vantaggioso sistema vigente nei servizi diplomatici dell’Unione europea e dei nostri principali partner, perché troppo oneroso in termini di costi amministrativi e di spese accessorie. I tedeschi pagano direttamente ai dipendenti all’estero l’insegnamento delle lingue, i viaggi di sopralluogo prima del trasferimento per tutta la famiglia, addirittura il guardaroba idoneo al clima del Paese di destinazione, un’indennità di separazione e doppio alloggio nei casi in cui la famiglia debba vivere in Paesi diversi, un’indennità di arredamento, ecc.

Queste informazioni sul sistema tedesco risultano essere state fornite direttamente all’autore dell’articolo, che non ha ritenuto di commentarle o di riprenderle. Per dirla chiaramente: siamo più che interessati ad adottare il sistema tedesco o quello europeo da subito, ma non ci è consentito perché occorrerebbero maggiori risorse. È una soluzione che ci risparmierebbe accuse infondate.

Al di là dei metodi di calcolo delle percentuali, sui quali si può discutere, queste sono le cifre ufficiali dei bilanci di previsione 2013 delle diplomazie europee, depurati dall’aiuto pubblico allo sviluppo e per il Regno Unito dai costi delle agenzie esterne al Foreign Office che svolgono funzioni che sono, in Italia, di competenza della Farnesina: Italia 1.610 milioni di euro, Francia 2.826 milioni di euro, Germania 3.486 milioni di euro, Regno Unito 2.227 milioni di euro. Il lettore attento al peso della politica estera può valutare facilmente.

A seguito delle recenti norme approvate dal Parlamento, la Farnesina ha ridotto l’organico del personale diplomatico di 101 unità (da 1120 a 1019) e quello delle aree funzionali di 1.266 unità (da 4.506 a 3.240) e ha decretato la chiusura di 35 strutture tra ambasciate, uffici consolari e istituti di cultura. I diplomatici italiani effettivamente in servizio sono 901. Nel confronto europeo – dati 2013 – essi sono quindi rispettivamente circa la metà, un terzo e un quarto di quelli tedeschi (1.865), francesi (2.700) e inglesi (3.350), tutti con una rete estera di estensione analoga alla nostra.

Le proposte del Ministero degli Esteri presentate al Commissario Cottarelli prevedono per il 2014 solo tagli di bilancio e per gli anni successivi anche maggiori entrate dai servizi all’estero. I tagli vengono detratti direttamente dai capitoli. Si tratta di risparmi effettivi, contrariamente a quanto riportato. Dispiace inoltre il silenzio circa il taglio di ben 60 milioni (cioè un sesto dello stanziamento originario) al capitolo di bilancio del trattamento economico all’estero dal 2009 a oggi. Menzionare tale riduzione avrebbe invece consentito di contestualizzare l’affermazione attribuita a un funzionario della Farnesina circa l’esigenza di evitare ulteriori nuovi tagli.

May 2, 2014

Elezioni europee a Detroit, insuperabile gag dell’allora presidente Comites e dei suoi compari

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 5:37 pm

COMITES Circoscrizione del Consolato d’Italia a Detroit Stati del Michigan, Indiana, Kentucky e Tennessee: gli eletti all’estero ci hanno deluso. ( N.d.R. E L’OHIO NO?)
Detroit, 22 Maggio 2009 Da : Comites di Detroit Catalano Giovanni, President Pino Marelli , Coordinatore Commissione dell’Informazione, A:On. Amato Berardi: berardi_a@camera.it On. Gino Bucchino: bucchino_g@camera.it Sen. Basilio Giordano: giordano_b@posta.senato.it On Aldo Di Biagio dibiagio_a@camera.it On. Gianni Farina: farina_g@camera.it On. Laura Garavini: garavini_l@camera.it On. Franco Narducci: narducci_f@camera.it On. Guglielmo Picchi: picchi_g@camera.itOn. Antonio Razzi: razzi_a@camera.itOn. Giuseppe Angeli: angeli_g@camera.itOn. Riccardo Antonio Merlo: merlo_r@camera.itOn. Fabio Porta: porta_f@camera.itOn. Marco Fedi: fedi_m@camera.it Sen. Nicola Di Girolamo: digirolamo_n@posta.senato.itSe. Estaban Juan Caselli: caselli_e@posta.senato.it Sden Mirella Gai: giai_m@posta.senato.itSen. Nino Randazzo: randazzo_a@posta.senato.it C.C. Agenzie Stampa: newsletternewsitaliapress@newsitaliapress.it inform@mclink.it segreteria@agenziaaise.it
ELEZIONI EUROPEE 2009 Ai nostri rappresentanti, a tutti i rappresentanti degl’italiani all’estero ed in particolare ai nostri rapprestanti eletti in America Settentrionale e Centrale: On. Amato Berardi, On. Gino Bucchino, Sen. Basilio Giordano Dal 4 al 7 giugno si svolgeranno le elezioni europee e 500 milioni di europei voteranno per eleggere 751 rappresentanti al Parlamento Europeo. All’Italia ne spettano 72 che saranno eletti dagli italiani in età di voto che risiedono in Italia e/o all’estero In Italia voteranno nei loro seggi di appartenenza ma se si trovano all’estero si dividono:a) residenti nei Paesi dell’Unioneb) residenti nei Paesi extraeuropei Coloro che risiedono nei Paesi dell’Unione potranno scegliere di votare in Italia o nel seggio allestito dall’ambasciata e dal consolato di riferimento. Coloro che risiedono nei Paesi extraeuropei si dividono a loro volta in due categorie: 1) Cittadini residenti all’estero 2) Cittadini temporaneamente residenti all’estero, che sono:a) – i militari o coloro appartenenti alle forze di polizia in missione internazionale b) – i dipendenti di amministrazioni pubbliche per motivi di servizio (all’estero da almeno 3 mesi) c) – i professori universitari ed i loro familiari conviventi (all’estero da almeno sei mesi e non iscritti all’AIRE) a,b e c potranno votare per il Parlamento Europeo per corrispondenza Questo ci obbliga a chiedere a voi, rappresentanti eletti dagli italiani all’estero, alcune domande:1) Se un cittadino italiano risiede all’estero per più di 6 mesi, come fà a non essere iscritto all’AIRE? Non è la Legge n. 470 del 27 Ottobre 1988 per tutti i cittadini italiani? Il minimo di residenza all’estero per poter votare deve essere 3 e 6 mesi, 2) È previsto un termine di permanenza oltre il quale si perde lo status di temporaneamente residente all’estero?3) Se la risposta è affermativa, quant’è questo termine massimo?Perché se nessuna legge della Repubblica Italiana stabilisce un tempo massimo noi vogliamo votare.Ma noi vogliamo votare soprattutto perché siamo cittadini italiani.È un nostro diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Punto! Perché viene a noi impedito di votare dove risiediamo all’estero senza tornare in Italia come possono fare altri cittadini italiani? Siamo noi dei “semplici” cittadini perché, pur risiedendo all’estero per motivi di lavoro, non siamo né dipendenti dello Stato né professori universitari?
Ma l’Art. 3 della Costituzione non recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge e ancora … È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese?
Noi vi abbiamo eletti per rappresentare i nostri diritti in Parlamento ma voi non ci avete mai contattati né siete venuti alle riunioni per ascoltare cosa avevamo da dire. E da dire ne abbiamo tanto!Sappiamo anche che avete una settimana di vacanza al mese, senza impegni né in aula né in commissione , per consentirvi di “mantenere i contatti con il territorio“. Il vostro comportamento è un’offesa a tutti noi, e ne siamo tanti, che dedichiamo tempo, energie e risorse alla causa degli italiani all’estero. Cari Rappresentanti, avete deluso le nostre speranze ed avete mancato alle nostre aspettative. Il Comites di Detroit Giovanni Catalano
President e-mail: Comisostar@aol.com
http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=13196

10/29 La lettera di Toto e Peppino

February 21, 2014

IL MIUR CERCA TALENTI: AL VIA IL I PROGRAMMA DI CHALLENGE PRIZE ITALIANO

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 2:17 pm

logo_talent

ROMA\ aise\ – Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca va a caccia di talenti, con sfide pubbliche aperte ai cittadini per promuovere l’innovazione in settori che vanno dal Made in Italy all’Education, dall’Energia alla promozione dell’Open Data.

Il primo programma di “Challenge Prize italiano” è partito il 20 febbraio in via sperimentale con l’apertura del sito http://www.talentitaly.it, su cui è disponibile la prima sfida proposta dal Miur che riguarda l’istruzione e, in particolare, i MOOC (Massive Open Online Course), corsi online aperti, pensati per coinvolgere una grande utenza.

Il progetto “Talent Italy”, basato su esperienze di Challenge Prize già diffuse in Nord America ed Europa, prevede la creazione di sfide rivolte a ricercatori, studenti e creativi, ma più in generale a tutta la cittadinanza, affinché i partecipanti, proponendo soluzioni inedite, contribuiscano all’avanzamento del livello di ricerca e innovazione.

I “Challenge Prize” premiano il merito e l’eccellenza e incoraggiano la loro diffusione nella società. Viene ribaltata la logica del bando classico: non sono più le idee progettuali ad essere premiate con l’assegnazione di risorse a monte per la loro realizzazione, ma i risultati dei progetti stessi, conseguiti in maniera autonoma e con risorse proprie dei partecipanti. Il premio viene erogato esclusivamente a risultato raggiunto.

Si parte con la prima sfida, quella di progettare e distribuire in pochi mesi un nuovo Massive Open Online Course (MOOC). Al corso che vincerà andrà un premio di 100mila euro. Sono previsti anche tre secondi premi da 20mila euro ciascuno. Negli ultimi anni, i MOOC, corsi online aperti ad un numero potenzialmente molto elevato di studenti, si sono affermati in tutto il mondo a partire dagli Stati Uniti come un modo per non limitarsi all’esperienza in aula e raggiungere, in maniera economica ed efficace, autodidatti di ogni tipo: dai lavoratori alle persone con disabilità, dagli abitanti delle aree rurali fino a quelle in via di sviluppo.

L’educazione digitale e aperta sarà uno dei temi centrali su cui l’Europa è chiamata a riflettere, anche nell’ambito del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione.

“Sono soddisfatta dell’avvio sperimentale del progetto Talent Italy. I MOOC sono una delle novità più rilevanti e discusse con cui il mondo dell’educazione sarà chiamato a confrontarsi nei prossimi mesi”, ha dichiarato il ministro Carrozza, sottolineando come “il lancio di questa piattaforma dedicata ai Challenge Prize è un esempio di ciò che abbiamo programmato con il Programma Nazionale per la Ricerca e con l’agenda digitale per la scuola e l’università”.

Le proposte per la sfida “Open Education: sviluppo di un MOOC per scuole e università italiane”, dovranno avere precise caratteristiche. Fra queste, accesso gratuito, disponibilità online dei contenuti del corso e di tutti i materiali didattici, possibilità di fruizione su larga scala, verifiche online dei livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti.

I lavori, che dovranno essere presentati entro il 3 aprile prossimo, verranno valutati in due fasi: la prima prevede una preselezione da parte di una giuria di esperti nominata dal Miur sulla base del programma didattico del MOOC e delle modalità di fruizione dei contenuti. I responsabili delle proposte ammesse alla seconda fase avranno 6 mesi di tempo per implementare il MOOC e fornire alla giuria elementi che documentino la diffusione, l’apprezzamento del corso e la qualità dei materiali didattici utilizzati.

Il lavoro svolto sul progetto Talent Italy ha visto il coinvolgimento dei Rappresentanti italiani che stanno lavorando nei diversi comitati di Horizon 2020, il nuovo Programma Quadro europeo di Ricerca. (aise)

RED EST 2014/ L’INPS NON INVIA PIÙ I MODULI MA LA CAMPAGNA È GIÀ PARTITA: DICHIARAZIONI ENTRO IL 15 LUGLIO

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 2:15 pm

ROMA\ aise\ – È partita la campagna Red Est 2014, cioè la procedura con cui l’Inps verifica i redditi dei pensionati italiani all’estero. Quest’anno l’Istituto non invierà più al pensionato lettere o moduli: i connazionali, dunque, dovranno direttamente andare nelle sedi di patronato per fare la dichiarazione entro e non oltre il 15 luglio 2014.

Quest’anno la campagna Red Est si svolge prima del consueto, praticamente in contemporanea con quella della verifica dell’esistenza in vita: pensando anche ai disagi vissuti da pensionati, la competente direzione dell’Inps ha deciso di rendere disponibile ai patronati la procedura per l’acquisizione dei dati reddituali, già dalla prima decade di febbraio.

Quest’anno, dunque, i pensionati potranno recarsi negli uffici di patronato per avere assistenza per la compilazione dell’attestazione di esistenza in vita e, contemporaneamente, della compilazione e trasmissione del modulo Red Est, ovviamente portando con sé tutta la documentazione necessaria.

A chi non avrà adempiuto entro il 15 luglio, l’Inps invierà il modello redest tradizionale, che dovrà essere restituito all’istituto entro il 31 dicembre 2014. (aise)

December 5, 2013

CHIUSURA CONSOLATI/ LA MOZIONE DEI 6 SENATORI ELETTI ALL’ESTERO

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 3:03 pm

ROMA\ aise\ – È stata depositata questa mattina la mozione con cui tutti e sei senatori eletti all’estero – Claudio Micheloni (PD), Aldo Di Biagio (SCpI), Francesco Giacobbe (PD), Fausto Longo (Psi), Renato Turano (PD) e Claudio Zin (Maie) – impegnano il governo all’immediata sospensione di tutte le decisioni fin qui prese per il riorientamento della rete consolare così come progettato dal Ministero degli affari esteri.

Un piano di chiusure, si sottolinea nella mozione, “deciso dal MAE in modo autonomo e senza seguire le linee dalla Commissione sulla Spending review insediata dal precedente governo e – soprattutto – senza aver tenuto in considerazione le necessità dei nostri connazionali residenti all’estero”.

La mozione, inoltre, impegna il governo a “presentare alle commissioni parlamentari competenti un piano di riorientamento della rete e dei servizi diplomatici consolari seguendo le direttive contenute nella legge sulla revisione della spesa in invarianza dei servizi, del rapporto della Commissione spending review del Ministero degli affari esteri nel 2012 e delle linee indicate dal programma di lavoro del Commissario Straordinario per la revisione della Spesa Pubblica Carlo Cottarelli”.

“La nostra priorità inderogabile – spiegano i sei senatori – è rimettere al centro dell’attenzione governativa il futuro dei servizi ai connazionali e le potenzialità del ruolo dell’Italia oltre confine, gravemente compromessi da scelte organizzative poco strategiche e scarsamente lungimiranti”. (aise)

June 14, 2013

Fedeli suona uno Stradivari a Cincinnati – domani 15 giugno 2013

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 12:42 pm

Il Console d’Italia a Detroit Marco Nobili presentera’ domani 15 giugno il concerto del Maestro Fedeli a Cincinnati

Fedeli_cinci.FIN

May 24, 2013

CONCERTO DEL MAESTRO MATTEO FEDELI “A STRADIVARI FOR THE PEOPLE” A CINCINNATI, OHIO (15 GIUGNO 2013).

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 12:53 pm

Fedeli_cinci.FIN
Si terrà sabato 15 giugno p.v. presso la Christ Church Cathedral di Cincinnati, nell’ ambito delle celebraizoni per il 67mo Anniversario della Repubblica d’Italia e del 2013 Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti, organizzato dal Consolato Onorario d’Italia a Cleveland e dalla Corrispondente Consolare a Cincinnati, con il patrocinio del Consolato d’Italia a Detroit, il concerto ‘A Stradivari for the People’

May 10, 2013

Messaggio in occasione del 67mo anniversario della Repubblica Italiana.

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 3:39 pm

Detroit2giugno2013

April 24, 2013

Bellagio>Indiana, musica no stop

Filed under: Uncategorized — italianidetroit @ 5:14 pm

IU Jacobs School of Music publishes ‘The Art of Descant and Free Harmonization’ by Dean Emeritus Charles H. Webb
BLOOMINGTON, Ind. — In celebration of the 80th birthday of Dean Emeritus Charles H. Webb Jr., the Indiana University Jacobs School of Music is pleased to announce the publication of “The Art of Descant and Free Harmonization,” a book of more than 200 choral and organ descants that accompany a wide variety of hymns.
All harmonizations, descants and arrangements were written by Webb and are the culmination of more than 65 years of performance experience as a church organist, choir director and composer of liturgical music.

“‘The Art of Descant and Free Harmonization’ will be a valuable resource for organists and choral directors alike as they seek to enliven the worship experience of their parishioners,” said Jacobs Dean Gwyn Richards. “It also stands as a testament to Charles Webb’s influence in this field.”

The idea of writing descants originated in the 1960s, a time when Webb was approached by Shawnee Press during his association with the Fred Waring Music Workshops.

It was evident that a number of church music programs were looking for quality descants. As a result, Shawnee Press published over 60 of them in two volumes:O, for a Thousand Tongues to Sing (1965) and Now Sing We all to God (1980).

A significant number of Webb’s descants were written at the Villa Serbelloni in Bellagio, Italy, with the support of a Rockefeller Foundation grant.

Those compositions comprise the majority of the work in this new book, along with Webb’s ongoing output and special commissions over four decades.

Drawing from his extensive experience, Webb is keenly aware of how powerfully descants can add to the religious and musical experience of church hymns.

“It’s been so thrilling through the years to hear the sopranos soar above the last stanza of the hymn,” said Webb.

Soprano and Jacobs School faculty member Sylvia McNair observed, “In his transcriptions, Charles has made the original music soar and has revealed the majesty and magic of the original music with extraordinary, imaginative insights.”

In addition to fully realized scores with each descant, the book contains a foreword by the composer that offers guidance and suggestions to organists in regard to performing processional hymns, changing registration and register, the placement of choral and organ descants and how to approach free harmonizations.

An introduction, with insights into the professional life of Webb and the story behind the creation of the book, was written by Marianne Tobias, resident musicologist and program annotator for the Indianapolis Symphony Orchestra and longtime supporter of the Jacobs School.

“The Art of Descant and Free Harmonization” is available from IUMusic MarketPlace, the Jacobs School’s online store.

About Charles Webb
Charles Webb retired from the faculty of Indiana University on July 1, 1997, having served the Jacobs School of Music as dean for the previous 24 years.

During that time, the music school was named number one in quality in three independent national surveys.

Webb received Bachelor of Arts and Master of Music degrees from Southern Methodist University and a Doctor of Music degree from Indiana in 1964.

Webb maintains an active performance career as conductor, pianist and organist.

Appointed conductor of the Indianapolis Symphonic Choir in 1967, Webb has conducted the choir and the Indianapolis Symphony Orchestra in many choral works, including Handel’s Messiah, Haydn’s “Creation,” Mendelssohn’s “Elijah,” Bach’s “Christmas Oratorio” and Stravinsky’s “Symphony of Psalms.”

In 1969, he directed the premiere of Dave Brubeck’s The Light in the Wilderness.

In 1978, he prepared the chorus for Berlioz Requiem performances at Carnegie Hall and the Kennedy Center.

Webb is chairman of the board of advisors of International Music Festivals Inc., was appointed in July 1976 by Governor Bowen to the Indiana Arts Commission and is a member of the board of trustees of the Indianapolis Symphony Orchestra.

He also serves on the recommendation board for the Avery Fisher Prize, as director of the Busoni Foundation, as a member of the advisory board of the Van Cliburn Piano Competition and as a member of the National Advisory Board of the American Guild of Organists.

Webb was one of four people from Indiana University selected for the 1970 edition of “Outstanding Educators in America” and is listed in “Who’s Who in America” and “Baker’s Biographical Dictionary of Musicians.”

In 1980, Webb received the Distinguished Alumni Award from Southern Methodist University.

In 1983, he was named a member of the prestigious Indiana Academy.

He has served as a judge for international music competitions on several continents, including the Liszt-Bartok Competition in Hungary, the Busoni Competition in Italy and the Munich Competition, as well as the Chopin Competition in Warsaw, the Marguerite Long-Jacques Thibaud Competition in Paris and the Carl Flesch Competition in London.

Webb was a recipient of the Thomas Hart Benton Medal from Indiana University in June 1987 and the IU President’s Medal in December 2000.

He has received three “Sagamore of the Wabash” awards — from Indiana governors Bowen, Orr and O’Bannon — the highest award the state gives for meritorious service.

In 2004, he was named a “Living Legend” of the State of Indiana by the Indiana Historical Society and was appointed to a congressional committee by Colin Powell, the “Committee to Advise the Secretary of State on Cultural Diplomacy.”

Webb received the Distinguished Alumni Service Award of Indiana University in June 2005.

He was named an honorary member of the Alliance of Distinguished and Titled Professors of Indiana University in 1997.

Older Posts »

Create a free website or blog at WordPress.com.